Oltre 55.000 ettari di bosco e un ruolo sempre più strategico per le imprese agricole agroforestali che si prendono cura di un patrimonio forestale che, in provincia di Varese, continua a crescere: una provincia leader in Lombardia per numero di occupati e di aziende che operano nel settore.
Va letto quindi positivamente il piano, elaborato insieme a Federforeste, che si propone di piantare in Italia 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.
Quasi 1 bosco su 3 (32%) in Italia fa parte di aree protette e in poco meno di 30 anni sono cresciuti di quasi il 27% passando dai 9 milioni di ettari del 1990 agli attuali 11,4 milioni. Con più di 1/3 (38%) della superficie totale nazionale coperta da foreste l’Italia – sottolinea Coldiretti – è al secondo posto in Europa subito dopo la Spagna (55,4%) ma davanti a Germania (32,8%), Francia (32,1%) e Gran Bretagna (13,1%) rispetto a una media Ue del 33%.
Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale favorendo la diffusione del verde nelle aree urbane ed extra urbane. Ogni anno le foreste italiane sottraggono dall’atmosfera circa 46,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica dando un contributo fondamentale – spiega Coldiretti – contro l’inquinamento e gli effetti dei cambiamenti climatici su temperature, precipitazioni e tenuta idrogeologica dei territori.
Come rimarca Coldiretti Varese, il lavoro di gestione sostenibile e pulizia dei boschi è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della tenuta idrogeologica considerato che lungo la penisola più di 9 comuni su 10 (91,1%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni. Ma agricoltori e boscaioli sono anche importanti sentinelle contro gli incendi che devastano ogni anno centinaia di ettari di foreste con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale ed economico per riparare i quali ci vogliono almeno 15 anni.
Gli oltre diecimila, fra boscaioli e aziende agricole forestali, che in Italia si dedicano alla buona gestione degli alberi e alla prima lavorazione dei tronchi in tutta Italia, sono la colonna portante di una filiera del legno e del mobile Made in Italy che conta circa 18.600 imprese con oltre 130.000 addetti minacciata però dalla concorrenza sleale delle importazioni straniere. Infatti a fronte di un patrimonio nazionale di 12 miliardi di alberi in continua espansione, nell’anno dell’emergenza Covid sono arrivati dall’estero quasi 10,3 miliardi di chili di legname, tanto che ormai la maggior parte dei mobili venduti in Italia è fatta con assi straniere senza che il consumatore lo sappia. In un anno le importazioni sono costate al sistema italiano del legno oltre 3,4 miliardi di euro, secondo dati Istat.
Per difendere l’economia del Paese e garantire ai consumatori la possibilità di una scelta consapevole anche sull’arredo che si mettono in casa è necessario arrivare, come avviene con le etichette d’origine per il cibo che mettiamo nel piatto, a una carta d’identità del legno che permetta al consumatore di essere informato sulla provenienza ma anche sulla sostenibilità del legname impiegato per i mobili o per il riscaldamento perché dietro a ogni tavola utilizzata vive un mondo fatto di territori e persone con un’intera filiera composta da agricoltori boscaioli, segherie, trasportatori, industrie e artigiani.
Il bosco – sottolinea Coldiretti Varese attraverso il suo presidente Fernando Fiori – rappresenta una risorsa rurale e un esempio di multifunzionalità agricola. “Il bosco è, insieme, luogo di lavoro per le imprese agricole e meta integrata e integrabile negli itinerari turistici. Il rapporto tra il bosco e l’agricoltura affonda in una memoria nel tempo: ancor oggi vede la nostra provincia tra i leader nel nord Italia per il numero di imprese che effettuano lavorazioni agroforestali. Una grande scommessa è proprio quella di fare conoscere la nostra storia e il nostro lavoro al pubblico e, nel contempo, sensibilizzare tutti sull’importanza di rispettare e curare il bosco: e questo lo si fa anche e soprattutto grazie alle imprese che in esso operano a diverso titolo e ai boscaioli che lo “coltivano” e che lo preservano dagli incendi. Sono loro i custodi autentici dell’equilibrio delle nostre foreste”.
Oltre un quarto del territorio lombardo è ricoperto da boschi, che ormai si estendono su quasi 630 mila ettari. Un polmone verde che rende la provincia di Varese ai vertici per indice di boscosità (ovvero la percentuale di superficie boscata sul totale di quella provinciale), insieme ai vicini territori di Lecco e Como.